Comprendere la Finanza Comportamentale: 2° parte

Prima di intraprendere qualsiasi iniziativa di investimento, proviamo a individuare alcuni requisiti di base per ottimizzare le nostre preferenze.
hérisson

Abbiamo già parlato qualche giorno fa di come comprendere la finanza comportamentale, e abbiamo visto come le nostre emozioni condizionano la nostra “macchina-cervello” e quindi il nostro comportamento.

In questo post, proverò a focalizzare l’attenzione su due elementi che ritengo prioritari nelle nostre scelte di investimento: quanto ci conosciamo effettivamente e quali meccanismi protettivi adottare rispetto al mercato e quindi agli eventi esterni alla nostra volontà.

1. Il caposaldo dell’investimento dei capitali: conoscere sè stessi.

Per investire correttamente i propri capitali, non è necessario essere degli esperti finanziari, basta conoscere le proprie esigenze di spesa e gli obiettivi di investimento, o, per dirla meglio, in quanto tempo e quali progetti si vorrebbero realizzare attraverso l’impiego delle proprie risorse finanziarie.

Nessuno può conoscere ciò al di fuori e meglio di noi stessi.

Il rischio non sta nel prodotto finanziario che ha caratteristiche oggettive che si conoscono a priori, ma si trova nell’errata valutazione delle proprie esigenze di spesa e degli obiettivi di investimento e nell’errata valutazione del tempo occorrente a che il progetto che noi ci siamo prefissi, si possa concretamente realizzare.

Con l’osservanza del Caposaldo del ben investire, siamo invece capaci di gestire meglio la nostra emotività di fronte alle quotidiane oscillazioni di prezzo di uno strumento, anzi applicando i Meccanismi Protettivi (Me.P) sono le stesse variazioni di prezzo a diventare favorevoli opportunità per i nostri progetti.

Di conseguenza: non è lo strumento che sbaglia ma il suo cattivo utilizzo.

Un esempio? Pensiamo al diverso uso di un coltello: che differenza c’è tra “posata” o “arma del delitto”?

2. I meccanismi protettivi (Me.P): capire il mercato

Me.P 1- conoscere il tempo minimo di un investimento: ogni prodotto finanziario ha un suo orizzonte temporale: breve, medio o lungo. Confondere la liquidità del mercato con la liquidabilità dello strumento può incidere sulla nostra emotività facendoci assumere decisioni errate con sensibili conseguenze economiche.

Tutti i giorni gli operatori si incontrano per scambiarsi strumenti finanziari, azioni, obbligazioni, Titoli di Stato sui relativi mercati (liquidità di mercato) e attraverso l’incrocio della domanda e dell’offerta di quel bene si genera un determinato prezzo (liquidabilità dello strumento) e questo avviene indipendentemente da noi.

Quante volte, ad es., nella nostra vita siamo entrati in un’agenzia immobiliare per chiedere il valore della nostra casa di vacanza (bene di investimento) o della nostra stessa abitazione in cui viviamo (bene primario)?

Eppure tutti i giorni, si comprano e si vendono case e non per questo ci sentiamo più o meno ricchi se l’inquilino del nostro stesso pianerottolo ha deciso di vendere la sua abitazione, a un prezzo maggiore o minore rispetto al valore stimato della nostra abitazione. La sua decisione è indipendente dalle nostre motivazioni.

Me.P 2 – assicurarsi da eventi imprevisti con adeguate coperture assicurative. Si assicura la nostra auto in caso di furto, oppure la nostra abitazione in caso di incendio, ma troppo spesso ci si “dimentica” di tutelare il bene più prezioso, i nostri affetti più cari, in caso di nostra premorienza, oppure noi stessi e la nostra capacità lavorativa a seguito di un infortunio.

Ecco quindi che un’adeguata copertura assicurativa, soddisfa la necessità di tutelare il nostro tenore di vita o quello del nostro nucleo familiare e ci rende finanziariamente indipendenti dagli eventi imprevisti ed esterni alla nostra volontà.

Me.P 3 – potenziare l’investimento iniziale con programmi sistematici: sfruttare le oscillazioni dei prezzi con investimenti programmati. I cosiddetti piani di accumulo di capitale (p.a.c.) servono a questo. Grazie a investimenti programmati e indipendenti dal tempo, si crea la possibilità di acquistare sia nelle fasi di rialzo che nelle fasi di ribasso dei mercati.

In questo modo si ottengono due evidenti benefici:

  1. Si riduce notevolmente il cosiddetto “market timing”. La valutazione di opportunità, che può essere verificata solo a posteriori, viene risolta mediante la sistematicità di un acquisto frazionato;
  2. Di conseguenza, siamo meno esposti alle oscillazioni di prezzo, proprio perché la nostra esposizione è limitata a quella frazione di capitale e non all’intero.Un buon affare non è mai cancellato da un migliore affare.

Me.P 4 – diversificare per aree geografiche, settori dell’economia: sempre valido il vecchio adagio “mai tutte le uova nello stesso paniere”

Me.P 5 – scegliere gestori efficaci: privilegiare all’interno di ciascuna categoria di strumenti, i gestori che nel tempo hanno scientificamente dimostrato di dare valore aggiunto in termini di maggior rendimento e minor rischio – secondo quanto affermato dallo stesso W. Sharpe (Premio Nobel per l’economia).

Diversificazione, qualità di gestione, tutelarsi dagli imprevisti etc., non credo proprio di aver detto qualcosa di inedito o di trascendentale, ma ho solamente cercato di mettere ordine nella nostra “cassetta degli attrezzi mentali” per sapere dove cercare quando ne abbiamo bisogno.

Ristrutturare l’ordine delle cose non significa pensare al nostro livello di conoscenza di questi concetti, quanto invece provare a soffermarsi sul valore che questi rivestono.

La nostra forza consiste nell’utilizzo di questi “attrezzi mentali” e questa non ce la può togliere nessuno.

Le incertezze future fanno parte della nostra esistenza, anzi ne costituiscono l’ossatura, “il sale nella minestra”.

Epperò che bello sapere che abbiamo già tutti gli strumenti che ci permettono di determinare la nostra felicità e la nostra indipendenza dalle incertezze stesse.

pianifica i tuoi investimenti e riprendi il controllo dei tuoi progetti di vita

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